
Motore: 4 tempi, 4 cilindri.
Cilindrata: 599.
Potenza: 74 kW (100 CV).
Coppia: 6,5 kgm a 9500 giri/min.
Freni: 2D-D.
Pneumatici: 120/60-17, 160/60-17.
Lunghezza: 2070 mm.
Altezza sella: 780 mm.
Peso: 195 kg.
Capacità serbatoio: 18 l.
Eccomi ragazzi, questo è il primo post che realizzo e spero sia il primo di una lunga serie.

Ovviamente non potevo che cominciare con un omaggio alla mia moto, una bella ZZR 600 della Kawasaki.
Premetto che non sono un tester, quindi le impressioni che posso dare sono semplicemente personali, di un motociclista non esperto che vuole condividere con voi le proprie esperienze di guida. Non mi permetterei mai infatti di dare giudizi pretenziosi su un qualsiasi argomento, che possa essere una moto come un casco per finire ad un capo di abbigliamento.
Ma cominciamo, mi sono perso fin troppo in chiacchiere.
La ZZR è una moto che è stata immessa sul mercato nel lontano 1990, ed ha subìto un aggiornamento della gamma nel 2001, per poi uscire di produzione nel 2005. Si può comprendere quindi la validità costruttiva e progettuale di questa moto che vanta una carriera tanto duratura.
Esteticamente comincia a sentire un po' il peso degli anni, soprattutto osservando il frontale della moto che esibisce un gruppo ottico dalle linee per certi versi obsolete, con i massicci indicatori di direzione integrati nelle carene della moto.

Passando a dare un'occhiata al retrotreno, anche qui la vista va a soffermarsi sulle linee un po' datate delle abbondanti carenature che vanno ad "avvolgere" il fanale posteriore ed i due indicatori direzionali.
Osservando invece la moto lateralmente, si possono finalmente vedere i pregi estetici di questa Kawasaki che a distanza di anni le hanno consentito di affrontare a testa alta le arrembanti sportive e super-sportive che hanno invaso il mercato dei nostri giorni.
Linee semplici eppure perfettamente armonizzate nel complesso carene-telaio-motore,

La strumentazione risulta essere efficace e di facile lettura, con comandi semplici da azionare e alla giusta distanza dalle manopole dello sterzo.
In sella ci si sente subito a proprio agio, per quanto risulti un po' ingombrante nelle manovre da fermo. 195kg dichiarati non sono pochi in confronto alle ultime produzioni, ma sono comunque ben distribuiti, con un baricentro non troppo basso (in fondo è sempre una sport-tourer), ma nemmeno esageratamente alto al punto da creare difficoltà.
Ma andiamo in strada, dove si possono veramente apprezzare le doti di questa spendida moto.
Dopo aver abbandonato la città non senza qualche difficoltà (non è tagliata infatti per il traffico, la mole ne pregiudica l'efficacia), ci spostiamo sul guidato, dove la moto fa la differenza. Un motore molto elastico che

Ma il bello di questa moto sta proprio nel fatto di non essere esasperata, pur consentendoti lo stesso di rimanere alle calcagna di moto molto più blasonate. Infatti la vera bellezza di questa moto è la varietà di situazioni che essa può affrontare senza mostrare difficoltà, dai tornanti montani alla gita domenicale in coppia, passando per viaggi lunghi e panoramici. Ti asseconda sempre, sia che si scelga un ritmo basso e tranquillo, sia che si vogliano mettere a terra i cv a disposizione che comunque, per una 600 (di 17 anni fa!), sono più che sufficienti per divertirsi alla grande.

Discreto anche il cambio, abbastanza preciso nei suoi innesti, così come la frenata, potente e facilmente modulabile.
In autostrada infine dimostra di non avere grandi problemi, con il cupolino e le carenature che proteggono più che bene fino alle velocità consentite.
Posso concludere affermando che questa a mio parere è un'ottima moto, adatta a chi cerca sia i divertimenti domenicali che i grandi viaggi, con un occhio di riguardo alla propria situazione finanziaria. Infatti attualmente si trovano a prezzi interessantissimi, con esemplari in discrete condizioni a partire dai 1500€.
Mi raccomando quindi, se cercate un buon acquisto fateci un pensierino, non vi deluderà!
Nessun commento:
Posta un commento